CHI SIAMO
La Comunità Incontro ETS è una realtà dedicata alla cura e al recupero delle dipendenze.
Fondata nel 1963 da Don Pierino Gelmini, accoglie e sostiene chi ha bisogno, offrendo un percorso di rinascita.
LA COMUNITA'
INCONTRO
E' una scuola di vita che coinvolge la persona in tutti i suoi aspetti. Il programma quotidiano comprende attività lavorative e di auto mutuo aiuto:
Accreditata con il Servizio Sanitario Nazionale per l’erogazione di servizi terapeutici riabilitativi residenziali attraverso i tre moduli pedagogico, terapeutico-riabilitativo e comorbilità-psichiatrica, la Comunità Incontro Onlus opera secondo un approccio multidisciplinare per la cura delle dipendenze, grazie ad un’equipe di circa 80 persone composta da psicologi, psichiatri, medici, infermieri, operatori ed educatori.
In qualità di ETS, Ente del Terzo Settore, è guidata da un Comitato Direttivo nominato da don Pierino Gelmini.

IL METODO DI RECUPERO
Il metodo di recupero adottato è un modello di riferimento nell’ambito della cura delle dipendenze che pone al centro del programma la persona e si basa sull’ergoterapia, ovvero sull’uso terapeutico del lavoro.
La Comunità Incontro non è semplicemente un centro per la cura delle dipendenze: è una scuola di vita che coinvolge l’uomo in tutti i suoi aspetti.
Dalla fondazione ad oggi, sono stati accolti in Comunità oltre 300.000 ragazzi. Una decina le sedi operative in Italia e centri in Slovenia, Spagna, Thailandia, Bolivia e Costa Rica. In Italia, fra accoglienza e residenza, si registra ogni anno un turnover di circa 700 ospiti.
La Comunità Incontro Onlus è interprete dell’eredità valoriale di don Pierino mantenendo vivo il suo messaggio: “Credere nell’uomo, nonostante tutto!”





IL FONDATORE
Pietro Gelmini, sacerdote e fondatore della Comunità Incontro, dedica la sua vita al recupero dei giovani emarginati, iniziando con l’accoglienza dei tossicodipendenti a Roma e sviluppando un approccio terapeutico innovativo.
Gli inizi di Don Pierino
Pietro Gelmini nasce a Pozzuolo Martesana (Milano) il 20 gennaio 1925. Trascorre la sua infanzia e la sua adolescenza nell’ambiente della campagna lombarda. Dopo aver frequentato le classi primarie presso l’Istituto Salesiano di Treviglio, consegue la maturità classica al Liceo “Cesare Arici” dei Padri Gesuiti di Brescia ed è a contatto con questi Padri che affronta per la prima volta la prospettiva di abbracciare la vita sacerdotale.
Il 29 giugno 1949 viene consacrato sacerdote nel duomo di Grosseto.
Il ruolo a Roma
Successivamente viene convocato a Roma come assistente delle ACLI e da qui viene chiamato, dal Cardinale Segretario di Stato del Vaticano, al compito di Segretario del nuovo “Cancelliere di Santa Romana Chiesa”, S.E. il Cardinale Santiago Luis Copello, Arcivescovo di Buenos Aires.
L'incontro che cambia la sua vita
Risale al 13 febbraio 1963 l’incontro che gli cambierà la vita: quello con Alfredo Nunzi, in piazza Navona a Roma. “Ah zi’ Pre’, damme ‘na mano. Ma non con l’elemosina!” Da questo fatto prendono le mosse tutte le successive fasi della costituzione della Comunità Incontro. In viale Vaticano, tra l’indifferenza e la critica di molti, Don Pierino comincia ad ospitare i primi ragazzi incontrati sulla strada.
Il primo Impegno con i tossicodipendenti
Nel 1969 si trasferisce — sempre a Roma — in una casa più ampia, all’Infernetto, vicino a Casal Palocco, nei pressi di Ostia. Cominciano ad arrivare da lui i primi ragazzi tossicodipendenti da eroina. Ed è lì, ospitando ancora senza tempi o criteri precisi i ragazzi che si rivolgono a lui – curando la loro assistenza legale e visitandoli in carcere – che Don Pierino mette progressivamente a punto uno stile di vita e regole che costituiranno l’ossatura organizzativa della Comunità Incontro. Si passa così dalla semplice attenzione al singolo all’elaborazione di un complesso programma comunitario.


Inizio e Crescita
Don Pierino avvia la sua missione a Roma, creando la Comunità Incontro per il recupero dei tossicodipendenti, e dando vita alla “Valle della Speranza”.
La nascita della Valle della Speranza
Finalmente, con l’apertura del Centro di Molino Silla, presso Amelia (Terni), il 27 settembre 1979 nasce la prima realtà che, gestita direttamente dai residenti responsabili, darà l’impronta a tutti i centri successivi. Un luogo che parlerà per sempre di lui a cominciare dal nome: “Valle della Speranza”. Un’oasi di pace e di “rinascita”.
La costituzione della Comunità Incontro
Il 24 febbraio 1982 la Comunità Incontro si costituisce — con atto notarile come “Libera Associazione, per l’assistenza ai tossicodipendenti, alcolisti, anziani, portatori di menomazioni psichiche e fisiche e a quanti siano emarginati, abbandonati od in particolari condizioni di necessità”. Don Pierino vi assume l’incarico di Segretario Generale.
L'expansione della Comunità Incontro
Negli anni sorgeranno 160 centri in Italia e nuove sedi in Bolivia, Thailandia, Costa Rica, Spagna, Slovenia, Svizzera, Brasile e nel cuore pulsante degli USA: a New York. L’opera di don Gelmini basa il recupero dei ragazzi sul rapporto umano, sulle regole, sul lavoro: “ergoterapia e cristoterapia”. Un approccio terapeutico riconosciuto nel 2000 anche da San Giovanni Paolo II quando nel corso di un incontro in piazza San Pietro, cui presero parte migliaia di rappresentanti della Comunità, lo ufficializza come metodo di recupero dall’emarginazione e dalla droga.

Riconoscimenti
Don Pierino combatte contro la mafia in Sicilia, mantenendo un legame profondo con Giovanni Falcone.
Il suo dialogo con il mondo politico e i numerosi riconoscimenti ricevuti testimoniano la sua dedizione.
La battaglia contro la mafia
Le attività in Sicilia, in Aspromonte e la lotta alla mafia per Don Pierino hanno altresì rappresentato grandi sfide: come non ricordare il profondo legame di stima ed amicizia che ha unito il giudice Giovanni Falcone e don Pierino Gelmini iniziato nel settembre 1990 e proseguito fino all’ultimo momento, con un incontro datato 11 maggio 1992 – poche settimane prima dell’attentato di Capaci – per discutere di giustizia e tossicodipendenze. Incontri che hanno gettato le basi dell’impianto giuridico della detenzione alternativa nelle comunità terapeutiche, strumento fortemente sostenuto dal giudice anti mafia. Per ricordare il suo amico Falcone, il 9 maggio 1993, a meno di un anno dalla strage di Capaci, Don Pierino, inaugurò a Molino Silla “La Torre della Memoria” il monumento dedicato alle vittime della mafia. Un luogo simbolo per affermare i valori dello stato, della legalità e della democrazia.
Il dialogo con il mondo politico
L’attività di Don Pierino è sempre stata caratterizzata da un aperto dialogo con il mondo politico, un dialogo bipartisan come oggi diremmo, poiché il tema delle dipendenze è “trasversale” e non può conoscere ostacoli o condizionamenti dettati dall’ideologia.
I riconoscimenti e le onorificenze
Moltissimi i riconoscimenti, i titoli e le onorificenze conferitegli, tra i principali: nel 1988, viene insignito del titolo di Esarca Mitrato della Chiesa cattolica greco-melkita; è del 1996 l’onorificenza di Commendatore al merito della Repubblica italiana dal Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro. Innumerevoli anche le centinaia di targhe e di premi consegnatigli nel corso degli anni, nonché la cittadinanza onoraria attribuitagli da diversi comuni, italiani ed esteri, tra cui: Santa Cruz de La Sierra, Vittoria, Monghidoro, Castel di Tora, Pozzuolo Martesana (suo paese natale), in Aspromonte – Scido, Oppido Mamertina, Santa Cristina – e tante altre.
La scomparsa di Don Pierino
Il 12 agosto 2014 a Molino Silla, circondato dall’affetto dei collaboratori più stretti e dai suoi ragazzi, don Pierino è volato nelle “praterie celesti”. Riposa a Molino Silla nella cappella a lui dedicata.